Recensione: “I cadaveri del fiume Hudson (Memento Mori vol. 4)” di C.S. Poe
Genere: MM Thriller
5++ ⭐️
Non avevo dubbi che avrei amato anche il quarto volume di questa serie e, come il precedente, sono sempre più ammaliata da questa magnifica serie.
Solo una grande penna può riuscire a tenerti incollata alle pagine, e non soltanto per la complessa trama thriller.
Larkin ha fatto un percorso straordinario dal primo libro al quarto, ma Doyle è il personaggio che in questo volume mi ha sfracellato l’anima e il cuore.
Amo i personaggi così ricchi di sfaccettature, che sanno meravigliarti mostrando man mano lati di sé che non avresti immaginato all’inizio.
Larkin e Doyle, per quanto abbiano caratteri opposti, hanno entrambi traumi, per motivi diversi, che li hanno segnati nel profondo e ognuno di loro li ha affrontati, nascosti spesso, in modo altrettanto diverso.
A turno, la fragilità di uno viene sostenuta dalla forza dell’altro, perché tutti abbiamo momenti di cadute e tutti abbiamo la capacità di rialzarci e aiutare chi amiamo al momento opportuno.
Ho adorato ogni momento di questo volume, e la parte thriller, ovviamente, è importante quanto quella di crescita dei personaggi e di quella romantica.
Incredibile quanto sia complessa e strutturata: una rete di intrighi con un ragno che sta tessendo una tela attorno a Larkin dal primo libro e non c’è modo di intuire le verità durante la lettura.
Questo libro, come i precedenti, ha un unico difetto: ho bisogno subito del successivo!
Assolutamente consigliato!


