Recensione: “Volver – Ritorno per il Commissario Ricciardi” di Maurizio De Giovanni

Genere: Giallo/Storico

4.8 ⭐️

Negli ultimi libri del Commissario Ricciardi ormai conta più la storia dei personaggi, quella della Napoli del 1940, o dei luoghi di nascita dove il nostro principale protagonista si rifugia con la famiglia della defunta moglie e la piccola Marta, per evitare di essere deportati dal regime nazi-fascista in piena espansione.

Il mistero, comunque, non manca e il Commissario è alle prese con il delitto che ha dato la svolta decisiva alla sua vita quando era un bambino.

I salti tra le indagini di Ricciardi a Fortino, scavando tra antichi ricordi e misteri del paese e della sua stessa famiglia, e ciò che sta accadendo a Napoli, dove sono rimasti Modo, Maione, Bambinella e la contessa di Roccaspina sono necessari e ti fanno palpitare di ansia per i loro destini in un periodo storico così particolare.

Livia/Laura ha preso una decisione che potrebbe portare per lei solo ulteriori dolori, mentre Nelide a Fortino dirige la casa dei Malomonte con piglio energetico e determinato.

In tutto ciò, la piccola Marta è un gioiello, da ogni punto di vista e le sue capacità e intelligenza sono la perfetta eredità dei suoi genitori.

Non ho dato un punteggio pieno soltanto perché avevo compreso un importante particolare, che viene svelato alla fine, già a metà libro. Eppure, la prosa di De Giovanni, il modo in cui entra nell’anima di ogni personaggio, anche quelli secondari, e te ne fa vivere ogni sfumatura è ciò che, ormai, mi interessa più di tutto.

E anche in questo libro, menzione d’onore a Bambinella… il mio personaggio preferito in assoluto!

Consigliato.

Recensione: “Il macellaio di Broadway (Memento Mori vol. 3)” di C.S. Poe

Genere: Thriller/MM

5++ ⭐️

Forse questo terzo libro è il più bello della serie, o magari è bello quanto i precedenti.

So soltanto due cose:

1. Amo alla follia Larkin e Doyle
2. Ho bisogno del quarto volume ADESSO!

Tra i crime MM letti fino a ora, questa serie è davvero la mia preferita. I casi investigativi sono ben raccontati, dettagliati e ti tengono incollata alle pagine. La trama talmente ben costruita che, sinceramente, ho intuito chi ci fosse dietro questi omicidi solo due secondi prima che venisse svelato.

Adorato tutti i particolari che anche in questo libro vengono raccontati, sia della vita delle vittime, del mondo dei peep show e di tutto un quartiere durante quegli specifici anni turbolenti, ma anche, di nuovo, dettagli su altri riti del lutto.

Tutto ciò, mentre la storia di Larkin, con la sua neurodivergenza e traumi, si mescola con quella di Doyle, con altri indizi sul suo passato che inizia a farci capire quali inferni si stia portando dentro senza essere ancora riuscito ad affrontarli.

La loro relazione è un lento, e bellissimo, percorso di reciproca conoscenza, di fiducia ma anche di problemi personali ancora da risolvere. Nulla è affrettato e ciò per me è un valore aggiunto.

Insomma, attendo con entusiasmo il prossimo.

Assolutamente consigliato!

Recensione: “Una lettera per Sara” di Maurizio De Giovanni

Genere: Giallo

5⭐️

Devo proprio dirlo: questa serie mi sta davvero piacendo molto.

Questo è il terzo libro della saga thriller con Sara Morozzi, e l’ho letteralmente divorato. Non solo perché è in arrivo la serie TV su Netflix, ma proprio per il ritmo incalzante e il desiderio di scoprire i misteri che spaziano dal passato al presente.

A ogni libro, si scoprono nuove sfaccettature di questi personaggi, dalla stessa Sara a Davide Pardo, da Viola alla “bionda”, dai personaggi che vivono solo nei ricordi di alcuni di loro, a quelli nuovi.

Amo come ognuno di loro non sia mai totalmente bianco o nero, ma in un costante “limbo” di grigio. Sono umani quanto non mai, anche quando hanno talenti così particolari come quello di Sara, ma commettono errori, fanno scelte a volte discutibili che, però, non puoi non comprendere.

Empatia è la parola chiave, perché sono così reali da risultarti impossibile non soffrire con loro, gioire con loro, amare, sbagliare, rialzarsi con loro.

Il tutto, poi, condito da momenti di ironia, dovuti soprattutto all’ispettore Pardo, che da un lato prenderesti a ceffoni, ma dall’altro non puoi che volergli bene.

Se proprio devo trovargli un piccolossimo difetto, avrei gradito almeno nella parte iniziale una data o qualcosa che mi facesse capire subito che alcuni capitoli e situazioni stavano accadendo nel passato. Ma questo è solo un mio personale gusto.

Ovviamente, neanche a dirlo, mi fiondo subito sul successivo!

Assolutamente consigliato!

Recensione: “Il figlio del mago” di Sandrone Dazieri

Genere: Giallo

5+ ⭐️

Posso dire che ho praticamente letto tutto di Sandrone Dazieri, tranne l’ultimo uscito da qualche mese (già in tbr) e non mi ha mai delusa.

Questo è un giallo che si appoggia su fatti che, bene o male, tutti conosciamo: il Mostro di Firenze. Non si tratta, però, di una ricostruzione di quei delitti, piuttosto di una storia molto ben congegnata attorno ad eventi dello stesso periodo in apparenza correlati alla vicenda torrida dei “compagni di merende”.

Come lo stesso autore ci dichiara, tutto è frutto della sua fantasia, ma nelle note è stato interessante leggere quali fossero i misteri reali ai quali si è ispirato.

Premetto che adoro a prescindere ciò che lui scrive, così come amo questo tipo di ambientazione e periodo storico. Comunque sia, il libro mi è piaciuto molto e non solo per il giallo.

I personaggi, le prime cotte adolescenziali e i primi approcci. Il mondo dei giostrari, i difficili rapporti tra figli e genitori, spesso fatti di amore e odio insieme. L’amicizia che resta e quella che svanisce.

Non c’è una cosa e una sfumatura che non abbia apprezzato in questa storia, che, seppur breve, mi ha incuriosita dall’inizio alla fine.

Decisamente consigliato.

Recensione: “La Stazione” di Jacopo De Michelis

Genere: thriller/paranormal

4- ⭐️

Iniziamo con il dire è un bel romanzo e tutta la parte centrale mi ha tenuta inchiodata al libro.

Si tratta di un thriller con elementi paranormali e mistici, ma ben mescolati, ambientato nel 2003 in in un luogo che conosco bene: la stazione centrale di Milano.

Conoscendo bene anche la triste storia che l’ha vista orribilmente protagonista di un determinato periodo, avevo anche intuito alcune cose prima che venissero svelate, ma ciò non me lo ha reso meno affascinante. Anzi, il “dono” di Laura e ciò che grazie a questo lei scoprirà, è stato la parte che ho maggiormente apprezzato.

Riccardo, il protagonista, non è un uomo perfetto, il che lo rende molto umano, ma caparbio e di grande intuito.

Ciò che non mi ha permesso di dare un voto pieno al romanzo è stata la parte iniziale, che ho trovato lenta e prolissa (il che significa almeno un centinaio di pagine su quasi 900), e alcune cose della parte finale (avevo intuito i vari colpevoli ben prima della rivelazione).

Apprezzato invece l’approfondimento di alcune tematiche (non ne parlo per non spoilerare), della vita nella stazione, della situazione dei senzatetto, dei flashback con vari riferimenti storici riguardo alla mala milanese e le sfaccettature dei personaggi, che, con pochissime eccezioni, non sai mai se condannare o compatire.

Insomma, nel complesso un bel libro che mi sento di consigliare.

Recensione: “Omicidi al Madison Square Park (Memento Mori vol. 1)” di C.S. Poe

Genere: Thriller MM

5+ ⭐️

Avevo alte aspettative per questo thriller, ed è stato anche meglio di quanto immaginassi.

Innanzitutto, un ottimo poliziesco, e nel mondo dei romance MM non è affatto scontato, perché spesso le indagini sono appena accennate o giusto uno sfondo.

Questo invece è un vero giallo scritto benissimo. Arrivare alla fine senza aver intuito come stessero le cose, per me che di thriller ne leggo tantissimi da sempre, non è frequente.

Per non parlare dell’incredibile fascino di un detective di casi irrisolti, e per una fan come me di “Cold case” è stato davvero molto interessante.

Curatissima la parte investigativa fin nei minimi dettagli, come ogni altro argomento trattato.

I personaggi, poi, mi hanno conquistata in un attimo. Ho amato Larkin dal primo secondo, ho adorato ogni aspetto della sua personalità complicata, ho apprezzato l’approfondimento psicologico della sua patologia.

Ho amato molto anche Doyle, e sono certa ci sia ancora molto da scoprire di lui.

Ogni aspetto di questo libro, ogni personaggio è ben caratterizzato e per quanto tutto sia filtrato attraverso gli occhi di Larkin, non sfugge nulla e niente rimane in superficie.

Scritto molto bene, questi libro mi ha fatto ridere per gli scambi di battute di alcuni momenti, e mi ha tenuta in tensione fino all’ultimo.

Adesso sono pronta per proseguire subito con il successivo appena uscito!

Assolutamente consigliato!

Recensione: “Una morte perfetta (detective Kim Stone Vol. 4)” di Angela Marsons

Genere: thriller

Le 5 ⭐️ per questo quarto volume della detective Kim Stone sono dovute.

Nonostante il libro precedente mi abbia tenuta maggiormente con il fiato sospeso, in questo i colpi di scena e la trama thriller, così ben strutturata, mi costringono a dare un voto alto.

Il personaggio di Kim sta diventando sempre più complesso e particolare, con momenti di umana fragilità che rendono questa donna ancor più forte.

Ho adorato lo sviluppo di un personaggio specifico che ha fatto un’evoluzione davvero notevole.

Fino all’ultimo sospettavo di tutti, e questo non è che il risultato della bravura dell’autrice.

Ora non mi resta che proseguire la serie per vedere come Kim affronterà ciò che ancora la blocca intimamente nel suo percorso.

Sicuramente consigliato.

Recensione: “Principi di Spettrologia (The Spectral Files #2)” di S.E. Harmon

Genere: MM Paranormal Giallo

5 ⭐️

Quando lessi il primo di questa serie, la mia esclamazione fu: finalmente un vero poliziesco MM, con indagini vere e proprie, un’ottima struttura e anche un tocco di paranormal che a me piace tanto!

Per quale motivo io abbia aspettato così tanto per leggere il secondo (nonostante lo abbia acquistato alla nuova uscita, così come il terzo) è uno di quei misteri che è difficile spiegare, ma che si riassume in questa frase: quando un libro mi chiama, è arrivato il suo momento.

Mi è piaciuto? Molto!
La parte investigativa in questo secondo romanzo è anche migliore. Nella norma a un certo punto intuisco qualcosa, ma qui sono dovuta arrivare quasi all’80% del libro per comprendere il tutto.

Ricordavo che il rapporto di Rain con i fantasmi toccasse punte di ironia e divertimento, ma in questo secondo libro mi sono ritrovata a sorridere e ridere più volte e in tutti gli aspetti della vita di Rain.

Ben approfondito anche l’evolversi della relazione con Danny, così come l’aspetto paranormale che si sta ammantando anche di misteri nuovi riguardo al dono di Rain, e non solo.

Insomma, è stata una lettura gradevole, intrigante, in alcuni momenti intensa e un poliziesco degno di questo nome.

Non credo attenderò molto per leggere il successivo.

Sicuramente consigliato!

Recensione: “Soledad – Un dicembre del commissario Ricciardi” di Maurizio De Giovanni

Genere: Giallo storico

4.5 ⭐️ complessive.

Chiariamoci, se mettessi da parte la trama del giallo, per me questo libro meriterebbe anche più di 5 stelle. L’aver intuito abbastanza presto chi fosse colpevole mi spinge a dare mezzo punto in meno.

Detto ciò.
Siamo nel 1939, in una Napoli sempre più cupa, in un periodo prossimo al disastro, e De Giovanni ci ha messo il suo per rendere il romanzo tosto quanto il ricevere continui cazzotti allo stomaco.

Lo fa sempre, ma questa volta ancora di più. A partire dal prologo, passando per un capitolo in cui subisci una serie di fendenti senza poterti difendere, con la paura dietro l’angolo di vedere i tuoi personaggi preferiti fare la peggiore fine.

I momenti di poesia non mancano, i tormenti di ogni personaggio, i chiaroscuri in cui molti di loro si muovono, costretti spesso a scelte difficili.

Il percorso di Ricciardi, dai primi libri, pur se ancora stretto dalla morsa dei suoi dolori, è comunque di crescita emotiva, grazie alla piccola Marta che in poche righe ti cattura e ti stende al tappeto.

Livia/Laura in Argentina, come Bianca a Napoli sono invece “bloccate” in un’ossessione dalla quale io spero vogliano prima o poi allontanarsi per decidere, nonostante il periodo difficile, di vivere nel vero senso della parola.

I momenti più intensi di tutti, quelli che mi hanno commossa fino alle lacrime, restano senza alcun dubbio quelli tra Maione e Bambinella. La delicatezza di questo strampalato e conflittuale rapporto di amicizia tra un Brigadiere e un “femminiello” mi riscalda sempre il cuore.

Cosa accadrà nel prossimo? Seguiremo le loro storie durante la seconda Guerra Mondiale tra Napoli e altri luoghi, o ci ritroveremo nel dopoguerra?

Non ci è dato saperlo.
L’unica certezza è che non vedo l’ora che arrivi un nuovo libro di questa serie.

Decisamente consigliato.

Recensione: “Regina Rossa” di Juan Gómez-Jurado

Genere: Thriller

Questo libro è stata una scoperta eccezionale da tutti i punti di vista, e meriterebbe anche più di 5 ⭐️

Lo stile narrativo è incredibilmente originale, una tecnica gestita con accurata maestria che ti porta nella mente di ogni personaggio e, allo stesso tempo, ti rende quasi partecipe dei fatti narrati.

Ritmo perfetto per un thriller ad alta tensione, dove le tessere dei vari puzzle si incastrano fino all’ultimo in un susseguirsi di colpi di scena.

Ho amato alla follia entrambi i protagonisti:

Antonia con la sua mente eccezionale, il carattere all’apparenza asociale, la incredibile determinazione.

Jon, un poliziotto dal cuore enorme, capace di agire anche a proprio discapito e aggirando le regole pur di fare la cosa giusta. Quanto ho amato questo omone gay “non che fosse grasso” che si definisce “monogamo seriale” anche se, non per sua scelta, single voi non potete immaginare.

Tutti i personaggi, secondari e antagonisti, sono ricchi di sfaccettature e approfonditi.

Sarò curiosa di vedere come la serie TV avrà reso la storia, ma di certo leggerò i prossimi libri.

Assolutamente consigliato!