Recensione: “Flash Fire (The Extraordinaries vol. 2)” di TJ Klune

Genere: MM Young adult scifi

5+++⭐️

Da non molto Daniela Barisone ha scritto un articolo (lo trovate qui su Medium o su IG nella sua bio) su quanto la “voce” di chi scrive sia importante e di come, invece, la cosiddetta “scrittura trasparente” sia l’appiattimento della narrativa.

Ecco, Klune per me rappresenta la perfetta sintesi di questo discorso. Io amo il suo stile, che riconosco anche quando cambia genere o ritmo narrativo, perché sento la sua “voce”, la percepisco forte e chiara nel cuore e nell’anima.

Questo secondo volume della serie young adult scifi “The Extraordinaries” mi è piaciuto quanto se non più del primo.

C’è tutto: risate e lacrime, ironia tagliente (solo a lui poteva venire in mente una drag queen con i superpoteri), ma anche tante allegorie con il mondo che viviamo nella realtà.

La presa di coscienza di come la polizia si comporti in modo differente davanti a un bianco o a un nero. La paura che vivono le persone nere e che un bianco non vive quasi mai (a meno che non abbia qualcosa da nascondere).
Le minoranze: persone queer, nere, di altre etnie diverse da quella bianca, non americani, trattate come esseri pericolosi (“chi non denuncia è complice”) a prescindere e non in base alle loro azioni, o da “curare” (curare uno straordinario con i superpoteri non vi ricorda le terapie riparative per le persone queer?)

Si potrebbe pensare, leggendo questo libro, che non ci siano colpi di scena veri, che molto è intuibile, ed è qui, però, che interviene la “voce” di Klune:

“…non aiuta il fatto che anche il mondo sia un posto spaventoso, pieno di persone pronte a tutto per ostacolarci. Ma sono qui per dirvi che non importa quanto rumore facciano quei detrattori – non importa quanto siano arrabbiati, quanto siano aggressivi -, le nostre voci sono più forti. Noi urliamo di più. E non c’è nulla che non possiamo fare se alziamo la voce tutti insieme, se ci sosteniamo a vicenda.”

“… un mondo senza speranza non è mondo. La speranza è una benedizione. La speranza è una necessità. La speranza, quando serve, è un’4rma da brandire con mano ferma ma giusta.”

“Siamo qui, siamo queer, e vi conviene farvene una ragione.”

“Fregatevene di chiunque non vi ritenga capaci, perché renderemo questo mondo migliore, con o senza il loro aiuto. E un messaggio per tutti quelli che cercheranno di metterci a tacere: fallirete, e fallirete alla grande.”

Non conta che queste parole siano di un personaggio diciassettenne, in un libro con i supereroi più strampalati di sempre. Non conta che si senta la voce di Klune e il suo “grido di battaglia”. L’unica cosa importante, per me, è ascoltare questa voce e sapere di non essere sola.

E sì, è “politico” perché non esiste un buon libro, indipendentemente dal genere, che non lo sia!

PS: RICORDATE DI LEGGERE ANCHE L’EXTRA DOPO I RINGRAZIAMENTI!

Assolutamente consigliato!

Recensione in anteprima: “La Soglia dell’estate” di Daniela Barisone e Juls SK Vernet.

Genere: sci-fi romance young adult MM

5++ ⭐️

Vi è piaciuto “The Extraordinaries” di Klune? Oppure “Heartstopper” di Alice Osman? Ebbene, allora voi DOVETE leggere questa storia!

Ho amato ogni libro letto fino a ora della serie “Soglie Instabili”, ma questo spin-off young adult mi ha strappato più di una risata e anche qualche lacrima e dunque sale, con merito, in cima ai miei preferiti.

Che le due autrici scrivessero bene, già lo sapevo.
Che questa serie sci-fi ambientata in Italia (perché sì, non solo in altri Paesi stranieri) fosse originale, non ne avevo dubbi.
Non immaginavo, però, che avrei avuto il piacere di leggere un libro che mi ha fatto così tanto ridere ed emozionare.

Tommaso e Giulio hanno un inizio burrascoso, al punto da lasciarmi spiazzata. Ma conosco troppo bene le autrici e come la pensano su certi argomenti e, dunque, sono andata avanti con fiducia.

E ho fatto bene.

Il percorso di crescita e di presa di coscienza che fanno entrambi è davvero bello e per nulla banale. Due ragazzi diversi, con famiglie e status sociale diverso che riescono a trovare un punto d’incontro e a “capirsi”.

Letteralmente adorato tutti i personaggi (“Rotelle” for president) e felicissima di aver incontrato ancora il “Piratissimo” e Daniele, ma anche di aver conosciuto i genitori di Tommaso, così come sua nonna.
Ogni personaggio, comunque, ha una sua peculiarità e nulla è lasciato al caso.
Apprezzato, come sempre, le descrizioni di luoghi e sto seriamente pensando di fare un salto al Parco delle Cave, non sia mai che ci sia una soglia instabile e qualche Agente al lavoro, o alla statua della colonna infame.

Qualora non doveste sentirmi per qualche tempo, suonate un campanello e avvisate il Custode di venirmi a cercare nell’Archivio.

Assolutamente consigliato!

Recensione: “L’Agenzia: Archivio – Soglie Instabili vol. 3” di Daniela Barisone e Juls SK Vernet

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Genere: MM Sci-Fi/Fantasy

5+ ⭐️

Ho atteso molto tempo per leggere questo terzo libro della serie “Soglie Instabili”. Come sempre, però, i romanzi mi chiamano al momento giusto e leggere “L’Agenzia: Archivio” in questo momento è stato, per me, ancora più bello.

Questa saga è, per genere e ambientazioni, la mia preferita del duo Barisone-Vernet, e questo volume sale in vetta a tutti.

Vittorio e Tiziano sono due uomini entrambi spezzati, ma per motivi diversi: uno lotta contro un lutto che lo ha devastato e contro la sua atavica non accettazione di sé stesso. L’altro combatte da sempre contro un male psicologico interiore, che lo ha portato a cadere in orribili voragini durante la sua vita, e tutt’ora lotta per uscirne fuori.

L’Archivio, con le sue assurdità, li accoglie come un nido in cui ritrovare la forza e la voglia di andare avanti.

Non saprei dirvi chi ho amato di più dei due, posso però confessarvi che ho adorato di questa storia anche le blattine… e vista la mia fobia è stato un vero miracolo.

Ho riso per le trovate geniali, sono ammaliata dal mondo incredibile costruito in questa serie e ammiro l’originale worldbuilding  della saga. Il ritmo è stato incalzante e i colpi di scena mi hanno fatto saltare sul divano.

Unico neo? Vorrei avere sotto le mani anche il seguito (Agenzia: Torino) annunciato a fine libro.

Nel frattempo, mi butto sui due spin-off già pronti da leggere.

Assolutamente consigliato!

Recensione: “The Extraordinaries” di TJ Klune

Ho trascorso le prime 250 pagine di questo libro continuando a dirmi: “wow, che meraviglia. Solo uno scrittore “straordinario” come Klune può trasformare in originale una storia la cui traccia principale, intuibile da subito, sembra semplice”.

E sarebbe stato meraviglioso anche così.

Poi sono arrivata a pagina 250 e ho iniziato a intuire che tutto quello che credevo d’aver capito era forse l’esatto contrario.
A quel punto, non sono più riuscita a staccarmi dal libro fino alla fine e WOW.

Come è stato possibile che uno young adult, che sembra fare l’occhiolino a tutte le storie di supereroi degli ultimi cinquant’anni, è riuscito a emozionarmi, farmi ridere, commuovere, palpitare e saltellare sul divano a fare il tifo per alcuni di loro?

Conoscete il detto “non si crea nulla di originale, ma lo è il modo in cui lo si racconta”?
Ecco, questo libro ne è un perfetto esempio e va anche oltre ogni mia aspettativa.

Come sempre, Klune è riuscito a farmi innamorare dei suoi personaggi da subito.
Tutta la banda di ragazzi sono splendidi nelle loro singolarità, dal protagonista Nick a Seth, il miglior amico cotto di lui, alla bellissima coppia di amiche (non so chi ho amato di più se la butch Gibby o la sua ragazza Jazz, una cheerleader più letale di tutti gli Straordinari messi insieme). Anche Owen ha una sua struttura ben precisa e molto articolata.

Per non parlare di ogni personaggio secondario, che ha un ruolo specifico e un peso non indifferente nella storia: il padre di Nick, Cap e sua moglie, gli zii di Seth, persino il padre di Owen, l’odiosa Rebecca o i simpatici Agente Recluta e infermiera Becky.
Tutti, fosse anche soltanto per poche righe, nel bene e nel male ti restano dentro.

Questo libro è Straordinario e ha un unico difetto… è volato via in pochi giorni e io adesso vorrei già leggere il prossimo.

PS: per fortuna io leggo un libro fino alle ultime pagine, note ringraziamenti e indice compreso, perché il nostro amatissimo Klune anche in questo ha fatto l’occhiolino a certe abitudini di tutta una serie di film famosi di supereroi, aprendoci così una finestra sul prossimo libro della serie.

Consigliatissimo!

Recensione: “Luce dalle altre stelle” di Ryka Aoky

Genere: WlW/Queer/Romance Fantasy/Sci-fi

Neanche un intero universo di stelle basta per dare un voto a questo assoluto capolavoro.

Ho comprato il libro solo per ciò che TJ Klune ne ha detto e riportato sulla cover: “una meraviglia che ti cambia la vita. Ho. Adorato. Questo. Libro.”

Un terno al lotto, in pratica. L’ho iniziato senza nemmeno leggere la trama, e l’ho finito stanotte all’una e mezza, in un mare di lacrime e letteralmente estasiata da una delle opere più originali e belle mai lette negli ultimi anni.

Qui dentro c’è di tutto: fantasy con demoni a caccia di anime, sci-fi con alieni che raccontano di altre galassie, mondi e guerre interstellari, il patriarcato, le discriminazioni, personaggi queer di ogni genere, Amore di ogni genere, da quello interrazziale e saffico a quello “filiale”, e una spettacolare e incredibile found-family.

Ho amato dal primo secondo Katrina (e non dirò mai il suo “dead-name” perché la rispetto come se fosse una persona reale). Una ragazzina transgender fragile come un vaso di cristallo, forte come una roccia, grezza e pura come un perfetto diamante. Mi è entrata nel cuore in modi che non potete immaginare.

Shizuka Satomi è stata il personaggio con uno dei percorsi più belli mai letti. Mi ha fatta piangere le lacrime di una vita intera.

Lan Tran mi ha sorpresa nei modi più impensabili e la sto ancora adesso ringraziando, come se fosse vera e non un personaggio, per ciò che è riuscita a realizzare.

Shirley merita tutto l’amore e l’ammirazione di questo mondo, così come zia Floresta, i gemelli, Astrid e Lucy Matìa con il figlio Andrew.

L’autrice è riuscita a farmi immergere in un mondo ricco di musica, a farmi assaporare ogni pietanza (dalle ciambelle, ai burritos, dall’anatra ai classici piatti orientali), ma soprattutto è stata in grado di farmi sentire il “canto” di un violino, la magia nelle mani di chi suona come di chi li costruisce e li ripara. Mi ha emozionata, toccando corde interiori che non sapevo di avere o che forse non ricordavo, facendomi “ascoltare” un pezzo di Bartók, o brani musicali realizzati per videogames.

Li ho sentiti per davvero, come se fossi stata lì seduta nello studio di registrazione o sotto a un palco.

Mai avrei potuto pensare che un libro ibrido come questo, con elementi classici fantasy mescolati a sci-fi, a romance queer e a percorsi di formazione avrebbe potuto essere così bello.
Ne sono uscita scossa e arricchita, divertita ed estasiata.

Questo libro è talmente particolare che forse non tutti lo ameranno, ma fatevi un piacere: leggetelo!

Assolutamente e senza alcun dubbio consigliato!

Recensione: “Ombra” di Daniela Barisone e Juls SK Vernet

Genere: MM Sci-Fi

Mettete il periodo storico italiano del 92′, in piena Tangentopoli e Mani Pulite, poi aggiungete supereroi bislacchi alla Deadpool ed eccovi servito su un piatto d’argento un piccolo capolavoro.

Quanto ho amato questo libro voi non ve lo potete immaginare.

Un perfetto equilibrio tra ambientazione nella Milano travolta dagli scandali di quel periodo – senza indugiarci e riportata attraverso l’idea geniale di stralci di articoli di giornale a inizio di ogni capitolo – una storia d’amore molto intensa, a tratti divertente e che ti fa battere il cuore, una parte sci-fi intrigante e ben strutturata e quella “sensuale” che condisce con quel livello di piccante per me perfetto in questo caso: ne’ troppo, ne’ troppo poco.

Ares e Arsenio li ho amati dal primo nanosecondo. Sono personaggi bellissimi, hanno una dinamica tra loro particolare e una storia personale che ti trascina da subito nella loro anima. Non saprei nemmeno dirvi chi dei due ho amato di più.

E vogliamo parlare dei personaggi secondari? Sono così belli da desiderare un secondo libro che narri la loro storia.

E vogliamo parlare della chiusura nell’epilogo?
Ho urlato, letteralmente, per la genialità e sapete una cosa?
Avendolo conosciuto di persona, posso dirvi che è davvero così e sarebbe proprio da lui comportarsi a quel modo.

Insomma, non posso che consigliarvi questo libro (di cui ho già comprato anche il cartaceo. Cover stupenda, a proposito) e pregarvi di farvi un enorme piacere: LEGGETELO!

Questi sono i libri che vorrei vedere sempre in cima alle classifiche.

Assolutamente consigliato!

Recensione: “Skin Deep” (Sotto Pelle Vol. 1)” di Chiara d’Agosto

Genere: MM Sci-Fi

Ci sono libri che ti entrano sotto pelle dalla prima riga, e non ti lasciano fino all’ultima.

Questo romanzo ha avuto su di me l’effetto di un tornado: mi ha trascinata tra galassie, mondi diversi, esseri umani e alieni attraverso il personaggio di Enea e la sua storia, ma ho amato tutti gli altri personaggi del libro, così ricchi di sfaccettature e molto ben approfonditi da apparire reali agli occhi di chi legge.

Unire lo sci-fi ad ambientazioni che richiamano l’antica Roma o Grecia è stato un tocco di classe. Le metafore tra la discriminazione e conseguente schiavismo delle specie non umane – e mai in alcun punto l’autrice ha indugiato in modo forzato su questo aspetto – sono tante e richiamano la nostra storia passata come, in alcuni casi, anche quella attuale.

Enea è così particolare come personaggio, complesso, forte e fragile allo stesso tempo, che mi ha conquistata in modo totalizzante. Ho “sentito” sulla mia stessa pelle ogni sua emozione, ogni momento di dolore come di sollievo. Molto bello e significativo il percorso di crescita che sta facendo nel comprendere la sua reale natura, e la differenza tra ciò che è autodistruttivo e ciò che non lo è.

Sono arrivata alla fine con il batticuore e già pronta ad accogliere il secondo non appena arriverà.

Menzione d’onore a Ettore: me ne sono innamorata all’istante.

Assolutamente più che consigliato!

Recensione: “Le ossa sotto la pelle” di TJ Klune

Ho un solo appunto, anzi due:

1. È già finito.
2. Non ci sono infinite stelle per valutarlo.

Quando apro un libro di Klune so già che mi piacerà, questo è un dato di fatto.
Eppure, non credevo quando ho iniziato quest’opera che mi sarei imbattuta in un viaggio entusiasmante e che mi avrebbe commossa ed emozionata quanto la serie Green Creek, dello stesso autore ovviamente!

Il bello è che nemmeno sapevo che cosa sarei andata a leggere. Di Klune, oramai, non leggo nemmeno le trame: compro a scatola chiusa, tanto so di andare sul sicuro. Ritrovarmi, dunque, in un libro che potremmo definire uno sci-fi è stata una sorpresa e molto gradita.

Ho amato Nate, Alex e Artemis dal primo istante e ho seguito le loro avventure con il fiato corto e il batticuore.

Il viaggio interiore di Nate è splendido, così come sono bellissime le crescite degli altri due personaggi che, interagendo tra loro e “legandosi” crescono, imparano ad andare avanti per lasciarsi dietro le spalle il “vuoto” in cui erano caduti.

Artemis, questa “ragazzina” ricca di umanità prende Nate e Alex per mano e li trascina nel suo mondo con la freschezza e la sincerità “giovanile” che la contraddistingue, unita a una visione della vita e dell’universo che trascende il tempo e lo spazio. Attraverso la sua fame di conoscenza, Art insegna ai due uomini il vero senso della “famiglia” (ah, quanto Klune ami questo è chiaro e si ritrova in varie forme in tutti i suoi libri) e dell’Amore.

Il tutto, condito da un ritmo al cardiopalma durante una fuga che li porterà a legarsi tra loro sempre di più, e a combattere con ogni mezzo per difendere il diritto di essere diversi e liberi contro chi ha il solo intento di distruggere senza provare mai a capire.

Ho pianto? Ovviamente sì! Klune mi ha strappato l’anima, come sempre, e poi me l’ha restituita più ricca.

Assolutamente e decisamente consigliato!

Recensione: “L’Agenzia: Venezia (Soglie Instabili Vol. 2)” di Daniela Barisone e Juls SK Vernet

4.5 meritatissimo

Iniziamo con il dire che non so per quale motivo ho atteso così tanto per leggere il secondo volume di questa serie, che non ha affatto deluso le aspettative.

Divertente, a tratti molto dolce, avvincente e con un ritmo serrato soprattutto dopo il 50% del libro.

Seba l’ho adorato subito, con le sue insicurezze, l’impulsività dovuta alla giovane età e alla poca esperienza, unita a un carattere che poi sa dimostrarsi più che coraggioso. Tuttavia, è Marco il mio preferito con la sua solidità e non solo muscolare. Marco è uno di quegli uomini che adoro perché l’opposto del classico bad boy che così tanto piace. Lui ha dei valori, dei principi e per essi combatte, pur senza essere mai noioso.

Ho amato moltissimo anche incontrare di nuovo Alessandro e Daniele, come anche il Custode del Sesto Motel.

Menzione d’onore per Ginevra. Davvero un personaggio di spessore che ha saputo sorprendermi. Così come mi ha incuriosita alla fine anche il suo collega, che chissà forse incontrerò ancora nel prossimo libro.

Ottimo intreccio narrativo per ciò che riguarda i misteri di questo multiverso particolare tratteggiato da Daniela e Juls, e dieci stelle per la citazione del “castello errante di Howl”, ho adoratissimo quella parte.

Brave. Ora mi preparo per il prossimo!

Decisamente consigliato!