Recensione: “Luce dalle altre stelle” di Ryka Aoky

Genere: WlW/Queer/Romance Fantasy/Sci-fi

Neanche un intero universo di stelle basta per dare un voto a questo assoluto capolavoro.

Ho comprato il libro solo per ciò che TJ Klune ne ha detto e riportato sulla cover: “una meraviglia che ti cambia la vita. Ho. Adorato. Questo. Libro.”

Un terno al lotto, in pratica. L’ho iniziato senza nemmeno leggere la trama, e l’ho finito stanotte all’una e mezza, in un mare di lacrime e letteralmente estasiata da una delle opere più originali e belle mai lette negli ultimi anni.

Qui dentro c’è di tutto: fantasy con demoni a caccia di anime, sci-fi con alieni che raccontano di altre galassie, mondi e guerre interstellari, il patriarcato, le discriminazioni, personaggi queer di ogni genere, Amore di ogni genere, da quello interrazziale e saffico a quello “filiale”, e una spettacolare e incredibile found-family.

Ho amato dal primo secondo Katrina (e non dirò mai il suo “dead-name” perché la rispetto come se fosse una persona reale). Una ragazzina transgender fragile come un vaso di cristallo, forte come una roccia, grezza e pura come un perfetto diamante. Mi è entrata nel cuore in modi che non potete immaginare.

Shizuka Satomi è stata il personaggio con uno dei percorsi più belli mai letti. Mi ha fatta piangere le lacrime di una vita intera.

Lan Tran mi ha sorpresa nei modi più impensabili e la sto ancora adesso ringraziando, come se fosse vera e non un personaggio, per ciò che è riuscita a realizzare.

Shirley merita tutto l’amore e l’ammirazione di questo mondo, così come zia Floresta, i gemelli, Astrid e Lucy Matìa con il figlio Andrew.

L’autrice è riuscita a farmi immergere in un mondo ricco di musica, a farmi assaporare ogni pietanza (dalle ciambelle, ai burritos, dall’anatra ai classici piatti orientali), ma soprattutto è stata in grado di farmi sentire il “canto” di un violino, la magia nelle mani di chi suona come di chi li costruisce e li ripara. Mi ha emozionata, toccando corde interiori che non sapevo di avere o che forse non ricordavo, facendomi “ascoltare” un pezzo di Bartók, o brani musicali realizzati per videogames.

Li ho sentiti per davvero, come se fossi stata lì seduta nello studio di registrazione o sotto a un palco.

Mai avrei potuto pensare che un libro ibrido come questo, con elementi classici fantasy mescolati a sci-fi, a romance queer e a percorsi di formazione avrebbe potuto essere così bello.
Ne sono uscita scossa e arricchita, divertita ed estasiata.

Questo libro è talmente particolare che forse non tutti lo ameranno, ma fatevi un piacere: leggetelo!

Assolutamente e senza alcun dubbio consigliato!

Lascia un commento