Genere: Giallo contemporaneo
4.5 per il secondo romanzo di questa serie.
I personaggi principali come Sara, Viola, Pardo, Teresa e finanche il cagnone Boris meritano, per me, le cinque stelle piene.
La loro storia personale è ampia, complessa e ben strutturata. Un particolare dell’autore che ritrovo in ogni suo libro: la capacità di tratteggiare personaggi a tutto tondo, ricchi di così tante sfaccettature che viaggiano in una costante sfumatura “grigia”: né bianchi (innocenti ed eroici), né neri (dannati senza speranza), almeno per ciò che riguarda i principali e secondari.
Sara ha un’anima “grigia” come i suoi capelli, che me la rendono, però, dannatamente umana. Impossibile non comprendere ogni sua scelta e non amarla.
Pardo lo prenderesti a schiaffoni e allo stesso tempo, comunque, lo vorresti abbracciare.
Viola sembrerebbe l’unico personaggio che vira più sul “bianco”, eppure anche lei ha i suoi momenti in cui si perde.
Teresa non ha mai mostrato tanta umana fragilità come in questo libro.
Insomma, il modo in cui entri nelle loro anime è travolgente.
Ciò che non mi ha convinta fino in fondo, anche se all’inizio mi aveva molto intrigata, è stata proprio la parte relativa alla trama thriller/giallo.
Niente di sbagliato, per intenderci. Nemmeno di scontato o prevedibile. Tuttavia, mi ha lasciata in parte indifferente nella sua conclusione.
Al contrario, il secondo “finale”, una sorta di flashback che ricostruisce gli eventi accaduti alla morte del figlio di Sara, è stato bellissimo e sorprendente. Quelle poche pagine mi hanno trascinata più di tutto il giallo del libro.
Sta di fatto, comunque, che il romanzo è bello e vale la pena leggerlo. Di certo passerò al successivo.
Sara e tutti gli altri mi sono oramai entrati nel cuore e non vedo l’ora di continuare a leggere di loro.
Consigliato!
Ottimo post, come sempre. Sono sempre più orgoglioso di essere da tempo un tuo follower.
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grazie mille
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