Genere: MM romance
5 ⭐️
Premetto una cosa: nella norma i libri ad alto tasso erotico e con relazioni poliamorose non sono il mio genere preferito di lettura. Non per qualche tabù (mai avuto tabù di alcun tipo né sul sesso né sul tipo di relazioni che nella vita, e non solo in un romanzo, si possono instaurare).
Questo per dire che se non fosse stata una serie scritta da penne che conosco e di cui mi fido, forse non mi ci sarei neanche avvicinata. Invece era in lista da leggere dall’uscita del primo libro e sapevo che prima o poi li avrei letti.
Quello che non immaginavo era quanto mi sarebbe piaciuto.
Per quasi metà libro ho adorato l’ambientazione (la provincia milanese dei primi anni Novanta), quanto l’accuratezza dei personaggi, che non si fanno amare manco per nulla (non da me almeno) ed è giusto così. Ho avuto attacchi di gastrite per quanto Mimì, Fabrizio detto Bicio e Cesare mi abbiano fatto venire il nervoso per il modo in cui parlavano, pensavano o agivano. Soprattutto il primo che avrei voluto seppellire per buona parte del libro.
Eppure, sapevo quanto fossero reali, veri anche se terribilmente gretti e crudi nei loro modi di fare.
Poi c’è stata una sorta di epifania, gestita talmente bene che da un rigo all’altro ti rendi conto quanto non avevi capito un ciufolo di Mimì e da quel momento in poi è stato amore puro.
Non vi nascondo che determinati modi di parlare (per quanto assolutamente realistici e perfettamente contestualizzati) continuino a darmi sui nervi, ma Daniela, Koorime, Juls e tutto il Lux Lab hanno saputo tirare fuori un romance per nulla stereotipato, assolutamente realistico anche nell’intreccio poliamoroso fra tre giovani uomini che sarebbe (ed è) difficilissimo da realizzare nel 2025, figurarsi nel 1992/93.
Il tutto poi condito da un mondo di musica, rock, insuccessi e successi che ha reso la lettura appassionante.
Insomma, è stata una lettura davvero sorprendente da ogni punto di vista e ora c’è solo una cosa da fare: passare al prossimo della serie.
Consigliato.
