Recensione: “L’Istituto” di Stephen King

Ho letto moltissimi libri del Maestro, ma negli ultimi anni ne avevo lasciato qualcuno indietro. L’ultimo che avevo letto era stato Joyland. Il bello di un libro di King è che ti sembra di incontrare un amico che non vedevi da anni e per magia sembra ieri. King è così, ha una di quelle scritture che ti cattura dalla prima riga, ti trascina nel suo mondo e torni a respirare solo quando sei arrivata alla parola fine.

Di sicuro questo libro rientra tra i miei preferiti dell’autore. La forza dei bambini nei suoi libri è incredibile. Il Maestro riesce sempre a dipingere questo tipo di personaggi in maniera magistrale, appunto. Mi è sembrato di tornare ai tempi di IT o di Stand By Me.

La trama è pazzesca: ricca di suspense, azione ed eventi paranormali, risulta assolutamente plausibile, dopotutto, e alla fine non saresti così sorpreso di sapere che certe cose potrebbero anche accadere.

Ho amato follemente ogni personaggio, da Tim a tutti i bambini: Luke, Kalisha, Nick, George, Helen e, ovviamente, Avery.

Voglio anche io una felpa con il nome Avester!

Insomma, nonostante il libro sia davvero tosto in molti punti, forse quanto mai è stata nessun altra sua opera, non posso che dargli anche più di cinque stelle e consigliarlo in assoluto!

Capolavoro!

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